sábado, 31 de maio de 2014

P.Stefano Manelli : il "regalo" del Commissario P. Volpi per l '81°compleanno


(ANSA) - NAPOLI, 2 MAG - Religioso non può visitare tomba padre.
Padre Manelli fondatore Ffi, bloccato da Commissario Ordine.
Al fondatore dei Frati Francescani dell' Immacolata, Padre Stefano Maria Manelli, 81 anni, è stato vietato dal Commissario apostolico dell'Ordine, Fidenzio Volpi, di recarsi il 1 maggio a Frigento (Avellino) per visitare la tomba dei genitori, riconosciuti dalla Chiesa come Servi di Dio e celebrare una Messa.
Lo ha reso noto l' avvocato Bruno Lucianelli.
Il divieto sta provocando forti reazioni.
Alcuni fedeli stanno valutando una denuncia alla Corte europea dei diritti dell' uomo”.
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Il compleanno di Padre Stefano Maria Manelli, , uomo di grande Fede, sacerdote esemplare, infiammato di amore per l’Immacolata, la Santa Chiesa ed il Papa è stato il 1 maggio, primo giorno del mese mariano.
In molti odiano P. Manelli e l'Ordine dei Francescani dell'Immacolata, ricco di vocazioni, perché quei Consacrati e quelle Consacrate vivono di carità volgendo lo sguardo solo a Colui che è stato trafitto sulla Croce per la nostra salvezza.
La cocciuta ricerca di santificazione, nella semplicità e nella povertà di altri tempi, dei Frati e delle Suore Francescani dell'Immacolata che attingono la loro alta spiritualità dal Serafico Padre San Francesco e da San Massimiliano Maria Kolbe, fa infuriare, con odio quasi diabolico, tutti quelli che vorrebbero trascinare i Consacrati verso la voragine della sterilissima e nirea mondanità, anticamera della dissoluzione spirituale della Chiesa attraverso il solito iper - ossequio alla modernità fatto di adeguamenti e di aggiornamenti ...
Disprezzando dunque le mode effimere e passeggere i frati dell'Immacolata ( come il popolino ama chiamarli ) sono ossequiosi del Magistero autentico della Chiesa di sempre senza giammai cadere nelle trappole della spettacolarizzazione della vita religiosa.
Preghiamo per l’anziano uomo di Dio P.Stefano Manelli affinchè la sua sofferenza, obbedientemente accettata nel più assoluto riserbo, riceva la consolazione dalla Madonna Santissima Immacolata; in questo mese mariano abbiamo però il dovere di pregare cristianamente anche per i persecutori di P.Manelli , pochi e piccoli uomini in cerca di visibilità , perchè il Signore Risorto faccia loro riscoprire la vera via nella gioia e nella carità dell’amore fraterno.


Foto : Un giovane studente romano si è recato ad ossequiare P.Manelli nel giorno del suo compleanno. A.C.
 

MODERNISMO: Il libro DON ORIONE NEGLI ANNI DEL MODERNISMO

Dom Orione : “Queremos Jesus Cristo! Queremos Jesus. Sem Ele nada podemos fazer. Nós queremos Jesus e Jesus todos os dias; e não fora de nós, mas dentro de nós, não só espiritualmente, mas sacramentalmente...





Ao se pensar e se analisar a vida de um sacerdote santo, se procuram, imediatamente, os alicerces sobre os quais se fundou a sua vida. Um homem de Deus só pode ter construído sua casa sobre uma rocha sólida e segura. Um padre que admirou profundamente São João Maria Vianney foi justamente nosso São Luís Orione: um santo admirando e seguindo as virtudes heróicas de outro santo. Os dois se destacaram pelo grandioso amor à Eucaristia e às almas. Não é possível entender a caridade e a obra de São Luis Orione sem relacionar intimamente sua pessoa com a Eucaristia, ponto central de sua espiritualidade.
As raízes de sua intensa relação com Cristo partem da Eucaristia celebrada todos os dias, adorada por horas e horas e vivida no serviço humilde aos irmãos mais pobres. Ele afirma: Ele será a vida, o conforto e a felicidade nossa e daqueles que a sua mão conduz.”
Dom Orione viveu intensamente como “sacerdote capaz de vencer todas as tensões dispersivas nas suas jornadas, encontrando no sacrifício eucarístico, verdadeiro centro da sua vida e do seu ministério, a energia espiritual necessária para enfrentar os diversos desafios pastorais. O seu dia era verdadeiramente eucarístico.”
A celebração da sua Missa era um momento único, conforme testemunhos. Momento único de contemplação no qual se instaurava uma relação particular com o Senhor e uma insólita fraternidade com quem dela participava.
Tão diferente daquelas missas com “canto barulhento, com instrumentos ruidosos, os microfones altíssimos, não facilitam a oração, mas impedem o espaço de silêncio, de serenidade contemplativa”, dos quais tanto reclama a poeta Adélia Prado. Ela contrapõe: “a missa é como um poema, não suporta enfeite nenhum. A missa é a coisa mais absurdamente poética que existe. É o absolutamente novo sempre. É Cristo se encarnando, tendo a sua paixão, morrendo e ressuscitando.” Ainda segundo a poeta: “a palavra foi inventada para ser calada. É só depois que se cala que a gente ouve. A beleza de uma celebração e de qualquer coisa, a beleza da arte, é puro silêncio e pura audição”. Cremos que ela se sentiria bem participando de uma Celebração presidida por Dom Orione. Nos nossos tempos de Seminário menor em Guararapes, o saudoso Pe. João Porfiri, sempre nos falava da concentração que Dom Orione mantinha durante a Santa missa, cada palavra bem pronunciada e devagar, como se o tempo não importasse, ou melhor, importasse demais, porque o tempo era aquele único e necessário. E Pe. João acrescentava: “depois (a missa era rezada de costas), na hora da homilia, ele se virava prá nós e então nossos olhares continuavam fixos nele bebendo cada palavra.”
Se naquele que instituiu a Eucaristia, marcada por despedidas e certezas de traições, não se perdeu a noção de sacrifício, de entrega, de oração; se Santo Inácio de Loyola nos últimos anos de sua existência, não conseguia terminar a celebração porque se emocionava chegando às lágrimas diante do Mistério eucarístico; sem citar outros santos e místicos, porque não nos sentimos assim na obrigação de celebrar bem e cada vez melhor?
Além do mais, tanto em Dom Orione como no Cura D’Ars, além do amor à Eucaristia, se percebe também um zelo particular pela salvação das almas, traduzindo tudo nos seus gestos e nas suas atitudes. Diante do tabernáculo estava sempre acesa aquela fornalha que alimentava a sua vida. É da Eucaristia que nasce em Dom Orione aquele dom profético de caridade que continua enriquecendo através dos tempos o caminho da Igreja: outra inspiração para celebrarmos bem a missa e para vivermos como se estivéssemos celebrando.



* Texto adaptado de “Il cuore della vocazione sacerdotale: L’eucaristia”, de Gianni Castignoli, publicado na revista Don Orione Oggi de luglio / agosto 2009; sobre a poeta Adelia Prado, ver artigo


DON ORIONE NEGLI ANNI DEL MODERNISMO

MODERNISMO: Il libro DON ORIONE NEGLI ANNI DEL MODERNISMO
Autore : M. BUSI, R. DE MATTEI, A. LANZA, F. PELOSO
Pubblicato su : Jaca Book, Milano, 2002
Il 1° marzo 2002, presso la sala AVE, di Via della Conciliazione 12, ROMA, durante una conferenza stampa è stato presentato il libro DON ORIONE NEGLI ANNI DEL MODERNISMO. Dopo gli interventi di Don Giovanni D'Ercole (giornalista) del Prof. Roberto de Mattei (professore di storia moderna) Domenico Del Rio (giornalista) e Don Flavio Peloso (segretario generale e postulatore degli Orionini) è stata distribuita la seguente Scheda di presentazione.
In questa pagina:
PRESENTAZIONE DEL LIBRO
PER AVERE IL LIBRO

Consulta:
NOTE DI LETTURA di Giovanni Sale, Alberto Cova, Giuseppe Tuninetti

SCHEDA DI PRESENTAZIONE DEL LIBRO


M. Busi, R. de Mattei, A. Lanza, F. Peloso
DON ORIONE NEGLI ANNI DEL MODERNISMOEd. Jaca Book, Milano 2002, p.376 [23 euro]



Il Beato Luigi Orione appartiene al novero di quelle figure storiche di inesauribile profondità, che rivelano aspetti nuovi ed inediti ogni volta che si tenta di penetrarne il pensiero e la personalità.
Il libro che presentiamo, Don Orione negli anni del modernismo, tratta solo un aspetto e un momento della vita e dell’opera di Don Orione, eppure, malgrado si tratti di un volume di 376 pagine, frutto della approfondita indagine di quattro specialisti, il tema trattato, è ben lungi dal poter dirsi esaurito.

Presentando quest’opera, ricchissima di notizie e documenti, è bene anche confessare questo limite, se tale può definirsi, al fine di sgombrare subito il campo da ogni equivoco. Don Orione negli anni del modernismo è un libro che offre un importante contributo allo studio del pensiero e dell’azione di Don Orione sullo sfondo di una delle pagine più controverse della storia della Chiesa del Novecento; lo scopo dell’opera però non è quello di chiudere il dibattito, ma eventualmente di aprirlo, dando occasione, come ci auguriamo a nuovi studi e approfondimenti su questo cruciale argomento.
Il tema dei rapporti di Don Orione con molti dei protagonisti del “modernismo” è stato infatti trattato a volte su limitati documenti, in maniera sbrigativa, con il rischio di arrivare a conclusioni riduttive, perché non sempre suffragate da un adeguato supporto documentario e da una adeguata conoscenza biografica del protagonista. Il libro, di scrittura scientifica ma di agevole lettura, edito dalla Jaca Book di Milano, aiuta a ricostruire questo quadro complesso sulla base di documenti di prima mano, tratti per lo più dall’Archivio Don Orione di Roma. E’ attento nella contestualizzazione ed equilibrato nelle valutazioni.


GLI AUTORI

Gli autori sono quattro studiosi di storia della Chiesa che, con l’apporto di Annibale Zambarbieri, hanno coordinato e confrontato lo studio della materia. Si tratta di Roberto de Mattei, professore di Storia Moderna, all’Università di Cassino, autore di numerosi volumi, tradotti anche all’estero, tra cui una recente biografia di Pio IX; don Flavio Peloso, segretario generale e postulatore della Congregazione orionina, direttore della rivista di studi “Messaggi di Don Orione” e autore di molti studi dedicati al Beato Luigi Orione; don Antonio Lanza, archivista e storico dell’Opera Don Orione ed autore anch’egli di numerosi aggi e articoli dedicati alla storia della Congregazione; Michele Busi, redattore dell’editrice La Scuola di Brescia e collaboratore dell’Archivio per la storia del movimento sociale cattolico in Italia presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore.


STRUTTURA E CONTENUTI

La corposa Introduzione (p.13-28) del volume, scritta con la competenza di Annibale Zambarbieri, e la Nota (p.349-352) di Lorenzo Bedeschi su “Le corrispondenze calabro-messinesi di don Orione all’Unità Cattolica” arricchiscono l’interesse complessivo dell’opera. Il volume è completato da una raccolta Documenti (p.319-348), la maggior parte dei quali inediti, che offrono una significativa scelta di corrispondenza tra Don Orione e personaggi rilevanti del suo tempo, quali il Cardinale Merry de Val, padre Giovanni Semeria, Ernesto Buonaiuti, don Brizio Casciola, Romolo Murri. Il libro è corredato infine da un’ampia Bibliografia (p.353-359) e da un ricco Indice dei nomi (p.361-373) che costituiscono preziosi strumenti per chi voglia approfondire gli studi in questo settore.

Ma vediamo più da vicino i contributi. Il primo studio, “Modernismo e antimodernismo nell’epoca di Pio X” (p.29-86) del prof. de Mattei, ha lo scopo di tracciare le grandi linee del dibatttito tra modernismo ed antimodernismo che aprì il Novecento e nel cui contesto si colloca l’attività di don Orione a Messina negli anni tra il 1909 e il 1912. Il prof. de Mattei utilizza la più recente bibliografia italiana e straniera, senza limitarsi tuttavia a ripeterne le conclusioni: attraverso la figura di don Orione, il suo saggio vuole ridefinire storicamente e concettualmente le stesse categorie di modernismo e di antimodernismo.
Flavio Peloso interviene nel volume con due saggi: nel primo, “Una rete di rapporti” (p.87-122), illustra le relazioni di don Orione con importanti personalità ecclesiastiche e laiche coinvolte nei problemi del modernismo. In una rapida ma puntuale carrellata, dopo le figure “istituzionali” di Pio X e del cardinale segretario di Stato Merry del Val, incontriamo noti e meno noti esponenti del movimento modernista, o comunque ad esso vicini, quali Romolo Murri, Tommaso Gallarati Scotti, padre Alessandro Ghignoni, padre Giovanni Genocchi, Antonio Aiace Alfieri, Antonio Fogazzaro, padre Mattia Federici, padre Giovanni Minozzi, don Carlo Testone, mons. Francesco Faberi.
Tre importanti personaggi sono trattati con saggi a parte nel volume: le 100 pagine del saggio di Antonio Lanza sono dedicate a “Don Orione e Padre Semeria. Una lunga e fraterna amicizia” (p.124-222), sviluppata per oltre trent’anni, dalla fine Ottocento fino al 1931, anno della morte del barnabita. Sui rapporti tra “Don Orione e Buonaiuti” (p.223-265) si sofferma don Flavio Peloso portando alla luce soprattutto l’aspetto umano e spirituale della vicenda, mettendo a disposizione documenti inediti conservati nell’archivio orionino; particolarmente rilevante è la ricostruzione del tentativo di reintegrazione ecclesiastica del “Pellegrino di Roma” attuata nei mesi di ottobre-dicembre 1928. L’ultimo saggio, “Don Luigi Orione e Don Brizio Casciola” (p.267-317), di Michele Busi, studia in particolare una fase cruciale del rapporto del prete tortonese con delle più eminenti e controverse personalità sacerdotali negli anni che vanno dal 1914 al 1917.


L’ORIGINALE COLLOCAZIONE DI DON ORIONE

C’è da chiedersi se dai diversi saggi emerga un filo conduttore comune. Questo filo conduttore può essere individuato nella costante e originale posizione di don Orione negli anni del modernismo. Come tutte le grandi personalità, è difficilmente riconducibile ad etichette storiografiche come quelle che di volta in volta gli sono state appiccicate, quali quelle di modernista o di antimodernista.
Modernista o filomodernista don Orione certamente non fu: ogni equivoco è definitivamente sgombrato dai risultati di questa ricerca.
Antimodernista? Lo fu a modo suo. Il suo, infatti, non fu un antimodernismo per così dire “primario”, ma la logica conseguenza di una “schietta fede papale” apertamente vissuta, professata e proclamata.

La fedeltà al Papato e alla Chiesa di Roma, infatti, è al centro del sentire ecclesiale di don Orione e costituisce il fine precipuo dell’opera da lui fondata. Proviene, si badi, da un atto di fede teologica e non da una ideologia o calcolo strategico. Don Orione coglie l’importanza della dimensione istituzionale del Papato che egli afferma, difende e promuove non solo di fronte al modernismo, ma anche in altri momenti storici di fronte ad altre questioni che toccano l’unità della Chiesa, ruotante attorno al suo “cardine nel mondo”, il Romano Pontefice. Quindi, anche la sua attitudine di fronte al modernismo e ai “modernisti” non fu tanto per “separare” onde evitare confusioni e minacce – opera pur necessaria – quanto piuttosto quella di “unire”, sul piano di una calorosa umanità-carità di cui era campione, nel massimo di comunione possibile, premessa per ulteriori e imprevedibili sviluppi di unità, come avvenne in molti casi quali quelli di Casciola, Murri, Federici e altri.
Don Orione ebbe la fiducia della Santa Sede, che mai dubitò della sua ortodossia, e contemporaneamente si guadagnò la fiducia degli “erranti” che si affidarono alla sua “sconfinata e pronta al soccorso bontà” (Buonaiuti, p.259). Questa opera di dialogo fu intenzionalmente voluta da Don Orione (cfr. Coari, p.228), permessa e talvolta incoraggiata da Pio X, che, come ricorda Gallarati Scotti, ebbe in lui piena fiducia “lasciandogli tutte le libertà nei suoi rapporti con queste anime turbate” (p.284).

Dall’indagine degli eventi e dagli “squarci d’anima” documentati nel libro, emerge che fu la superiore tensione interiore – che possiamo anche chiamare carità o santità – a permettere al discreto ed efficace “tessitore di rapporti” di trovare il delicato punto di equilibrio tra il rigore dottrinale e la carità verso il prossimo, altrimenti risolvibile in compromesso, daltonismo psicologico o dissociazione interiore.
La chiave esistenziale dell’atteggiamento di Don Orione negli anni del modernismo sta nel “Veritatem autem facientes in Charitate” (Ef. 4, 15) di san Paolo, a proposito del quale don Orione scrive: “Vivere la verità nella carità, operare cioè sempre secondo gli insegnamenti della fede, che contiene la verità rivelata, sotto l’impulso della carità, fedeli alla verità, ma in una volontà e spirito di santo amore, di carità”. Per questo, poi esorta: “Anche quando ti alzerai paladino di rettitudine e della verità, segui l’ammaestramento dato da san Paolo ai cristiani di Efeso: Facere veritatem in charitate. E perché? Perché Deus charitas est”.
Nella figura di Don Orione si riflette, come in un prisma, quella della Chiesa stessa che, come ha scritto don Flavio Peloso, “nella sua manifestazione di uomini e di azioni è magistra inflessibile fino alla durezza nella custodia della verità consegnatale e, insieme, mater fiduciosa che non abbandona i propri figli attraverso l’azione di altri suoi figli” (p.265). * Il libro è presente in tutte le librerie.
* Può essere richiesto a Ufficio Stampa Orionino: Via Etruria 6 00183 Roma (E-mail: uso@pcn.net)
* Per acquisto in internet: Don Orione negli anni del modernismo

fonte

Ordenaciones diaconales de la Fraternidad Sacerdotal de San Pedro y Santa Misa Tridentina Pontifical en Baviera (Alemania). Los Benedictinos también ofician la Santa Misa Tridentina Santa Misa Tridentina de la vigilia de Pentecostés en Adelaida (Australia) Santa Misa Tridentina en Ohio (EE.UU.) Peregrinación tradicional a Lourdes (Francia): Pontifical del Cardenal Burke

Ordenaciones diaconales de la Fraternidad Sacerdotal de San Pedro y Santa Misa Tridentina Pontifical en Baviera (Alemania)

El pasado sábado 25 de mayo, cinco seminaristas de la Fraternidad Sacerdotal de San Pedro, cuatro de ellos franceses, fueron ordenados diáconos, en la Forma Extraordinaria del Rito Romano, en la catedral de Nuestra Señora de Lindau, en Baviera (Alemania). Entre ellos se encontraba D. Thibault Paris, de Nantes; junto al señor obispo puede verse a los PP. Paul Giard y William Barker, que también efectuaron su diaconado en Nantes. A continuación, el Sr. Obispo ofició ridontifical, como se aprecia en la última imagen. FSSP Nantes.

 

Santa Misa Tridentina de la solemnidad de la Santísima Trinidad en el Oratorio de Londres (Reino Unido)

Fotografías de la celebración de la Santa Misa Tridentina en el Oratorio de Londres (Reino Unido), el pasado domingo 26 de mayo, solemnidad de la Santísima Trinidad -la festividad de San Felipe Neri caía ese día-. Fotos: Charles Cole. NLM.

Los Benedictinos también ofician la Santa Misa Tridentina: fotos del pasado sábado en la Abadía de Prinknash (Reino Unido)

El pasado sábado 25 de mayo fue oficiada la Santa Misa Tridentina, rezada, en la Abadía de Nuestra Señora y San Pedro en Prinknash, monasterio benedictino cercano a Gloucester (Reino Unido), perteneciente a la diócesis de Clifton y conocido simplemente como Abadía de Prinknash, donde se oficia cada sábado a las 11:00 horas.

Desde 2002 en la abadía de Prinknash se oficia regularmente la Santa Misa en la Forma Extraordinaria del Rito Romano. Además de la celebración cada sábado de la Misa rezada a las 11:00 horas, también se oficia el primer domingo de mes a las 15:00 horas, y Missa Cantata en ciertas festividades.

Este año se cumple el Centenario de la llegada al monasterio de los Benedictinos de Caldey Island (en Gales), conversos del anglicanismo, a este monasterio, que ocuparon en 1913 tras casi cuatro siglos desde que se suprimieran las órdenes religiosas en Reino Unido. Fotos de D. Joseph Shaw, Presidente de la Sociedad de la Misa en Latín en Oxford.

Santa Misa Tridentina de la vigilia de Pentecostés en Adelaida (Australia)

Santa Misa Tridentina en la vigilia de Pentecostés, el pasado sábado 18 de mayo, en la iglesia de San Luis de la localidad de Sevenhill, a 130 km de Adelaida (Australia), dentro del Apostolado de la Fraternidad Sacerdotal de San Pedro. Latin Mass Adelaide.

quinta-feira, 29 de maio de 2014

Papa Francisco respondió varias preguntas a los periodistas que lo acompañaban en el avión de regreso a Roma tras su peregrinación a Tierra Santa



Rueda de Prensa del Papa Francisco en su vuelo de retorno a Roma tras su peregrinación a Tierra Santa.

Francisco respondió varias preguntas a los periodistas que lo acompañaban en el avión de regreso a Roma tras su peregrinación a Tierra Santa, 26-May-2014. Este es el texto como lo presenta el periódico español La Razón, 27-May-2014 (imágenes de agencia AP).

-Santo Padre, en estos días hizo varios gestos que dieron la vuelta al mundo: la mano en el muro de Belén, la señal de la cruz, el beso a los sobrevivientes hoy en el Memorial del Holocausto, el beso al Santo Sepulcro junto a Bartolomé... Queríamos preguntarle si estos gestos los pensó, y por qué los pensó. Y si se imaginó cuáles serán los efectos de estos gestos de enorme entidad como por ejemplo la invitación a Peres y a Abbas a ir al Vaticano.

-Los gestos, los que son más auténticos, son los que no se piensan, son los que surjen, vienen. Yo pensé, bueno, se podrá hacer algo, pero los gestos concretos, ninguno fue pensado en sí. La invitación a los dos presidentes a la oración, esto sí fue pensado un poco, pero de hacerlo allá (en Israel), pero había tantos problemas logísticos –ellos tienen que tener en cuenta el territorio, dónde se hace y no es fácil. Al final espero que salga bien. Pero no fueron pensados, no sé, a mi me sale de hacer algo de espontáneo. Es así.

-Usted habló con palabras muy duras contra el abuso sexual de menores de parte de los sacerdotes, usted creó una comisión para enfrentar mejor este problema a nivel de la Iglesia universal. Sabemos que en todas las iglesias locales hay normas que exigen una fuerte obligación moral y a menudo legal a colaborar con las autoridades civiles locales. ¿Qué hará usted si hay un obispo que no ha observado estas normas, se lo excluye, se le pide que dimita u otras sanciones? ¿Cómo se puede enfrentar en sentido práctico?

-En la Argentina a los privilegiados les decimos "este es un hijo de papá" y en este problema no habrá "hijos de papá". En este momento hay tres obispos que están bajo investigación: uno ya está condenado y se está estudiando la pena que hay que hacer. No existen privilegios. Sobre este tema de los menores es un delito tan feo, tan, lo sabemos que es un problema grave en muchos lados, pero a mí me interesa la Iglesia. ¿Qué nos aporta quién hace esto? Traiciona el cuerpo del Señor porque estos sacerdotes que debe llevar este niño, esta niña, este muchacho, esta muchacha a la santidad, y este niño, esta niña, confían. Y estos sacerdotes en cambio de llevarlos a la santidad, abusan. Y esto es gravísimo. Es como... Les haré una comparación: es como una misa negra, por ejemplo: tú tienes que llevarlo a la santidad y lo llevas a un problema que va a durar toda la vida. Y la próxima semana, no, creo que será el 6 o el 7 junio, los primeros días del mes, va a haber una misa con 6 u ocho personas abusadas en Santa Marta y después, una reunión con ellos. Son personas que son de Alemania, dos de Inglaterra o Irlanda... Serán unos ocho, con el cardenal O'Malley, de la comisión. Pero sobre esto tenemos que seguir adelante, adelante. ¡Tolerancia cero!


- Desde el primer día de su pontificado usted ha lanzado este mensaje fuerte de una iglesia pobre, simple y austera. Pero a veces vemos situaciones y escándalos, como por ejemplo el del apartamento del cardenal Bertone, la famosa fiesta el día de las canonizaciones o, volviendo al cardenal Bertone, la supuesta malversación de 15 millones de euros. ¿Qué pretende hacer para que no haya contradicciones con su mensaje?

- El mismo Jesús una vez, según se dice en los Evangelios, le dijo a sus discípulos que es inevitable que haya escándalos, porque somos humanos y pecadores todos. Habrá, habrá escándalos. La cuestión es tratar de evitar que haya de más. En la administración económica se necesita honestidad y transparencia. Las dos comisiones, la que ha estudiado el IOR y a que ha estudiado el Vaticano, han llegado a sus conclusiones y ahora el ministerio, la secretaria de Economía que dirige el cardenal Pell, llevará delante las reformad que estas comisiones han aconsejados. Pero seguirá habiendo escándalo, los habrá siempre porque somos humanos. Las reformas deben de ser continuas. Los padres de la Iglesia decían que la Iglesia debía ser siempre reformada. Debemos estar atentos y reformar a diario la Iglesia, porque somos pecadores, somos débiles. La administración que esta secretaria de Economía lleva adelante ayudará mucho a ayudar escándalos y problemas. Por ejemplo, en el IOR creo que hasta este momento se han cerrado 1.600 cuentas de personas que no tenían derecho a tener una cuenta en el IOR. El IOR está para ayudar a la Iglesia, tienen derecho a tener una cuenta los obispos, las diócesis, los empleados del Vaticano... Pero no tiene derecho las embajadas... No es una cosa abierta. Quiero decir una cosa a la pregunta que me ha hecho sobre el asunto de los 15 millones, Es una cosa que se está estudiando, o está clara. Quizás sea verdad, pro en este omento no es definitivo, está bajo estudio.

-¿Le preocupa el crecimiento del populismo que se manifestado en las elecciones europeas?

-Yo estos días he tenido tiempo de rezar un poco el Padre Nuestro, pero no tengo noticias de las elecciones europeas. Sé que se habla de la confianza o desconfianza en Europa, que algunos quieren salir del euro... Yo de eso no entiendo nada. Pero hay una palabra clave: desocupación. Eso es grave y yo lo interpreto así simplificando: estamos en un sistema económico múltiple que coloca en el centro el dinero, no la persona humana. Un verdadero sistema económico tiene que tener en el centro al hombre y a la mujer. Este sistema económico que tenemos coloca en el centro al dinero y para equilibrarse debe llevar a cabo algunas medidas de descarte: se descarta a los niños, como lo indican las cifras de nacimientos en Europa. Y se descartan los ancianos. Ahora van en su busca porque son jubilados y los necesitan, pero los ancianos se descartan, incluso con situaciones de eutanasia oculta en muchos países. Y en esto momento se descartan los jóvenes, y eso es gravísimo. En Italia, creo que la desocupación juvenil está sobre el 40%. En España es el 50% y en Andalucía, en el sur de España, el 60%... Esto significa que hay una generación de ni-ni, que ni estudian ni trabajan, y esto es gravísimo, se descartan una generación de jóvenes. Esta cultura del descarte es gravísimo. Este sistema económico es inhumano.


-¿Qué se puede hacer para que en Jerusalén arraigue una paz estable y duradera?

-Hay tantas propuestas... La Iglesia católica ya ha establecido su posición desde el punto de vista religioso, la ciudad de la paz y de las tres religiones. Pero las medidas concretas por la paz deben salir de la negociación. Si en esta parte tiene que estar la capital del Estado, o si en cual otra... Pero esto son hipótesis que yo no me siento competente para decir se haga esto o lo otro, sería una locura por mi parte. Pero creo que se debe negociar con honestidad, hermandad, mucha confianza. Se necesidad valentía para hacer esto y yo rezo mucho para que estos dirigentes tengan la valentía de recorrer el camino de la paz. Yo solo puedo decir lo que la Iglesia ha dicho siempre, que Jerusalén sea custodiada como la capital de las tres religiones. Una ciudad santa, de paz, de religión.

-Quiero saber si se ha hablado de casos concretos de acercamiento con otras Iglesias. Por ejemplo, si cree que la Iglesia católica puede aprender algo de la Iglesia ortodoxa como por ejemplo en el caso de los curas casados, un asunto que se ha puesto de actualidad tras la carta que usted ha recibido de 26 mujeres enamoradas de sacerdotes.

-La Iglesia católica tiene curas casados. Católicos griegos, católicos coptos, hay en el rito oriental. Porque no se debate sobre un dogma, sino sobre una regla de vida que yo aprecio mucho y que es un don para la Iglesia. Al no ser un dogma de fe, siempre está la puerta abierta. Pero en este momento no hemos hablado de esto con el patriarca Bartolomé porque es secundario, de verdad. Hemos hablado de que la unidad se hace en la calle, haciendo camino. Nosotros jamás podremos llegar a la unidad en un congreso de teología. Hay que caminar juntos, rezar juntos, trabajar juntos.


-Su próximo viaje va a ser a Corea del Sur. Le preguntaré sobre Asia. En diferentes países, como Corea y China, no hay libertad religiosa ni de expresión. ¿Qué tipo de acciones tomara frente a las personas que sufren estas situaciones?

-Respecto a Asia, hay dos viajes programados. Primero, el de Corea del Sur para el encuentro de jóvenes cristianos. Y en enero próximo, un viaje de dos días a Sri Lanka, y luego a Filipinas a la zona que tuvo el Tsunami. El problema de la falta de libertad para practicar la religión no es sólo de algunos países asiáticos. También se da en otros países del mundo. La libertad religiosa es algo que no todos los países tienen. Algunos tienen un control más fácil y tranquilo, otros toman medidas que acaban en una verdadera persecución. Hay mártires. Hay mártires hoy. Mártires cristianos, católicos y no católicos. Hay lugares donde no puedes llevar un crucifijo o leer la Biblia, donde no puedes enseñar el catecismo. Hoy yo creo, si no me equivoco, que hay más mártires que en los primeros tiempos de la Iglesia. Debemos acercarnos a estos casos con prudencia para ayudar, debemos rezar tanto por estas Iglesias que sufren. También los obispos y la Santa Sede trabajan para ayudar a los cristianos de estos países. Pero no es una cosa fácil. Te digo una cosa: en un país está prohibido rezar juntos. Los cristianos quieren celebrar la Eucaristía. Hay un señor que trabaja como obrero que es sacerdote. Hacen como que toman el te y celebran la misa. Esto sucede hoy.

-¿Si en un día muy lejano se siente sin las fuerzas suficientes, haría la misma elección de su predecesor, renunciado al pontificado?

-Haré lo que el Señor me diga que debo hacer: rezar y buscar la voluntad de Dios. Creo que Benedicto XVI no es un caso único. Ha sucedido que no tenía las fuerzas y honestamente, un hombre de fe tan humilde, ha tomado esta decisión. Creo que él es una institución. Hace 70 años no existían los obispos eméritos. Ahora hay muchos. ¿Qué pasará con los Papas eméritos? Creo que debemos mirar como institución que él abrió una puerta, la de los Papas eméritos. Si habrá más, lo sabe Dios. Pero esa puerta está abierta. Creo que un obispo de Roma que siente que bajan sus fuerzas debe hacerse las mismas preguntas que se hizo el Papa Benedicto.


-¿Querríamos saber si se piensa seguir adelante con la causa de Pío XII o se quiere esperar antes de tomar alguna decisión?

-La causa de Pío XII está abierta. Me he informado y todavía no hay ningún milagro. Hace falta un milagro para seguir adelante. Debemos esperar cómo va la realidad de esa causa. La verdad es esa, no hay milagros. Hace falta al menos uno para la beatificación.


-Es usted un líder político y espiritual, que abre muchas expectativas con iniciativas como el encuentro con los líderes de Israel y Palestina. También en la Iglesia hay muchas esperanzas de cambio, como ocurre con la situación de los divorciados. ¿No le parece que está poniendo demasiada carne en el asador? ¿No teme que haya abierto demasiados frentes y demasiadas expectativas?

-Este encuentro en el Vaticano será un encuentro de oración. No será para hacer una mediación o buscar una solución. Sera oración y después vuelven a casa. Pero yo creo que la oración es importante. Rezar juntos, sin entrar en discusiones... Será un encuentro de oración. Habrá un rabino, un musulmán, y yo. He pedido al Custodio de Tierra Santa organizar las cosas prácticas. Le agradezco la pregunta sobre los divorciados. El Sínodo será sobre la familia, sus problemas, sobre la riqueza de la familia, la situación actual de la familia. La presentación preliminar que hizo el cardenal Kasper tenía cinco capítulos. Cuatro sobre las cosas bonitas de la familia desde el aspecto teológico, las problemáticas familiares, el problema pastoral de las separaciones, la nulidad matrimonial, los divorciados y el problema de la comunión... A mí no me ha gustado que tantas personas, incluso en la Iglesia, sacerdotes, etc. hablasen de la comunión a los divorciados como si todo se redujese a una casuística. Sabemos que hay una crisis de la familia. Los jóvenes no quieren casarse o no se casan, conviven...Yo no querría que entrásemos en la casuística: lo que se puede hacer o no se puede hacer... Por eso agradezco tanto esta pregunta, pues me da la oportunidad de clarificar. El problema pastoral de la familia es muy, muy amplio y no se debe deshojar caso a caso. Lo que el Papa Benedicto dijo tres veces –una vez en Alto Adige, otra en Milán y otra en un consistorio- es que hay que estudiar los procedimientos de nulidad matrimonial. Estudiar la fe con la que una persona va al matrimonio, y clarificar que los divorciados no son extraños. Muchas veces se les trata como si lo fuesen.Estoy seguro de que ha sido el Espíritu del Señor el que nos ha guiado a escoger este tema para el Sínodo. La familia necesita mucha ayuda pastoral.

-¿Qué obstáculos está encontrando en la reforma de la Curia romana?

-El primer obstáculo soy yo... (risas). No recuerdo la fecha, pero un mes después de mi elección, se nombró el consejo de los ocho cardenales, y está estudiando todo el sistema del Vaticano. Uno de los puntos claves es el económico y por esto tienen que trabajar de forma conjunta con la secretaría de Estado. Ahora en julio tenemos cuatro días de trabajo y en septiembre otra vez. Los resultados todavía no se ven todos. Los obstáculos son los normales de cualquier proceso. Limpiar el camino, el trabajo de persuasión... Hay personas que no lo ven claro. Se está trabajando mucho con la persuasión

segunda-feira, 26 de maio de 2014

MARIA: Guardate alla Donna, che è la vostra Madre celeste. Rendetevi conto che ho un piano per voi, per salvarvi e per condurvi ad un momento di grande fede.Messaggeri delle locuzioni, portate i miei insegnamenti in tutto il mondo e le tenebre non avranno il campo tutto per se stesse.


11 maggio 2014

Può un mondo stanco, affaticato, irto di ogni male, ridiventare ancora una volta vivace e più vivo, pieno di ogni fede e ricco di speranza? Non posso dire una parola agli affaticati? Sì, questo è ciò che io voglio cominciare a fare. Io indicherò il piano del cielo, gli aiuti che il Padre celeste fornirà ed i passi che ogni persona può prendere.

Allontanate il vostro sguardo, per questo momento, da tutti gli eventi del mondo che non potete controllare. Guardate alla Donna, che è la vostra Madre celeste. Rendetevi conto che ho un piano per voi, per salvarvi e per condurvi ad un momento di grande fede. Cominciamo con tutte le vostre sofferenze.

Riempite la vostra mente con i ricordi di tutto ciò che avete sofferto. Non sono questi ricordi anche nel mio Cuore? Ricordo ogni momento in cui siete stati molto delusi, trattati ingiustamente e messi da parte. Ricordo ogni momento in cui non siete riusciti nei vostri sforzi e avete dolorosamente visto tutti i vostri limiti. Ho visto i rapporti che non sono durati e quelli che ancora oggi si avvantaggiano di voi. Tutti questi sono raccolti nel mio Cuore. Vi vedo come feriti, fragili, colpiti, messi da parte, incompresi. Vedo il dolore nel vostro cuore ed il fallimento delle vostre speranze. Tutto ciò suscita la mia più grande tenerezza. Ecco dove dobbiamo cominciare in questo giorno della Madre.

Commento: Prima di iniziare, la Madonna fascia le nostre ferite.


12 maggio 2014

Maria

Dio è amore, un amore infinito che riversa sempre all’infuori benedizioni, come il sole che dà solo luce. Se c’è il buio, nessuno incolpa il sole. Quindi, se c’è il male, nessuno dovrebbe incolpare Dio.

In qualche modo il suo amore è stato bloccato, tenuto fuori ed incapace di entrare.

Nel suo piano segreto il Padre celeste ha posto questo amore nel mio Cuore Immacolato. Lui mi ha detto: “Maria, va per il mondo. Sarai più che un semplice messaggero. Il tuo Cuore porterà il mio amore. Ho così unito il tuo Cuore con il Cuore di Gesù, che i due Cuori sono una cosa sola. Voi siete così uniti che sarebbe più difficile separare i vostri Cuori che separare il sole dai suoi raggi”.

Così, vado ovunque con questo grande segreto del mio Cuore Immacolato, un mistero tenuto nascosto per secoli, ma ora rivelato ad un mondo che sta affondando nella tenebra.

O uomini, il Padre celeste ha unito il mio Cuore con il Cuore di Gesù. Egli ha sorpreso Satana, che non aveva idea che sarebbe stato conquistato da una Donna. Contro il mio Cuore Immacolato, non ha difese.

Non è stato in grado di pianificare nulla contro questa sorpresa. Egli vuole che le mie parole restino nascoste, ma, con queste locuzioni, parlo apertamente a tutto il mondo. Tutto è nuovo!

Commento: In tutte le sue apparizioni Maria rivela i segreti sul suo Cuore Immacolato.


15 maggio 2014

Maria

Il mio Cuore canterà di questa gloria celeste, in grado di ripristinare l’uomo all’esistenza nobile che aveva una volta. Nessuna lingua può descrivere ciò che il Padre farà adesso dentro il vostro cuore. Tuttavia, egli mi darà alcune parole che vi daranno luce.

Quando l’umanità peccò, perse veramente tanto. Le grandi luci fuoriuscirono dal suo cuore, perché aveva scelto l’oscurità. Ora, nel momento stesso in cui l’oscurità comincia a ricoprire tutto il mondo (che è quello che sta accadendo in questi eventi mondiali), il Padre vuole rimettere le luci che furono date ai nostri progenitori nel cuore di ciascuno.

Non siate sorpresi da questo, perché il Padre ha già compiuto questo grande miracolo nel mio Cuore ed io ora condivido la mia luce con voi. Tutto è nuovo. Devo sempre ripetere quelle parole. Tutto è nuovo. Quello che prima non esisteva, ora esiste, una porta nel mio Cuore Immacolato e la condivisione totale nella mia luce. Satana scaglierà la sua tenebra su tutto il mondo, ma io getterò la mia luce nei cuori. La vittoria sarà nostra solo perché tutto è nuovo. Che momento in cui vivete! La Donna vestita di Sole è pronta a mettere i suoi grandi raggi dentro di voi. Continuate a leggere. Le mie parole scorreranno continuamente, sempre raccontando di questi nuovi misteri dell’amore di Dio per l’uomo.

Commento: Coloro che studiano la spiritualità si rendono conto che Dio dà spesso nuovi doni.


16 maggio 2014

Maria

Quando il Dio infinito ha riversato le sue benedizioni nel mio Cuore, ho guardato con stupore, vedendo tanti doni della più grande varietà. Questa abbondanza non è mai cessata, ma è continuata sino a questi giorni ed ora debbo distribuire questi benefici a tutto il mondo. Come piango quando queste benedizioni restano sconosciute e rifiutate e false benedizioni invece riempiono il cuore umano.

Parole, posso usare solo parole? Quali fragili strumenti per descrivere queste benedizioni. Devo usare altri mezzi, che penetrano il cuore umano più profondamente. Io non sono limitata alle parole. Io posso toccare direttamente la mente umana. Posso anche catturare il cuore umano in modo che tutti i suoi desideri si concentrino su queste benedizioni. Posso parlare anche all’interno, in modi sconosciuti agli insegnanti umani. Questo è quello che devo fare perché è il momento di benedizioni mai viste prima sulla terra.

O uomini, avete scelto la tenebra e camminate su un percorso di vostra propria scelta, ma io vi incontrerò lì. Quando penserete di essere irrimediabilmente persi, verrò a trovarvi.

Commento: La Madonna ci insegna ora, in modo che quando arriverà sapremo cosa sta succedendo.


17 maggio 2014

Maria

Io riverserò queste benedizioni fino alla fine dei tempi. Ogni anno le benedizioni saranno maggiori. Mai l’umanità ha sperimentato una tale effusione.

Questo ha avuto inizio con il momento in cui ho concepito Gesù, vero Dio e vero uomo. Tutti possono capire la benedizione che è stata la sua venuta sulla terra. Tuttavia, le continue benedizioni che i Padre pone nel mio Cuore sono sconosciute.

Durante i mesi che ha abitato in me, Gesù ha lasciato queste benedizioni. Sono doni di Gesù. Essi appartengono solo a me, perché io sono chiamata a distribuirli. Questi sono i misteri che io vado rivelando.

Satana fu sorpreso dalla risurrezione di Gesù. Ha sofferto la sua più grande sconfitta. Egli nel tempo ha raggruppato le sue forze. Egli non può rimuovere la Risurrezione, così ha deciso di coprirne la luce, proprio come le nuvole coprono il sole, o meglio, come arriva la notte.

In questo momento speciale, quando le tenebre sataniche cominciano a coprire la terra, il Padre celeste porta improvvisamente sulla scena mondiale una nuova luce, tutti i doni che Gesù ha lasciato nel mio Cuore, come una luce di emergenza, quando le luci usuali falliscono. Ripeto. Io sono la Donna vestita di Sole e questo è il mio momento nella storia del mondo per diventare nota a tutti. Come questo accade, io riverserò una luce sorprendente e tutto il mondo saprà e gioirà.

Commento: Queste locuzioni ci risvegliano alla luce nuova e sorprendente di Dio.


18 maggio 2014

Maria

Quanti flussi di nuove benedizioni scendono dal cielo! Devo risvegliare anche quelli che credono. Devono sapere cosa il Padre celeste ha donato in questi anni di tenebra satanica.

Io sono la nuova aurora. Non mi alzo in Oriente (dove Satana ha le sue forze delle tenebre pronte a ricoprire la luce). Mi alzo in Occidente, perché io sono un riflesso della luce di Gesù, uno specchio lucente che riflette perfettamente i suoi raggi. Satana è confuso perché vede due soli, ad Oriente e ad Occidente. Egli diventerà una casa divisa che non può stare in piedi.

Non limitate il vostro cuore solamente ad un sole. Scegliete sia il Figlio che la Madre, la vera luce e lo specchio fedele. Fate che ci siano due soli, una pienezza di luce sia in Oriente e Occidente. In questi due soli potrete conquistare e vincere.

Io sono la Donna vestita di Sole. Gesù si alza in Oriente ed io sono stata posta in Occidente. Non c’è spazio per la notte, anche qui sulla terra. Una nuova realtà si fa avanti. Questo è il grande mistero. Le parole non possono descriverlo. Solo le immagini possono.

Commento: L’era di Maria sta appena sorgendo.


18 maggio 2014

Gesù (Locuzione speciale)

Devo sollevare questa piccola voce delle locuzioni per spiegare cosa sta accadendo ed avvertire l’America. In caso contrario, gli eventi si svolgeranno e nessuno capirà come potere reagire. Anche con questo avviso, molti non presteranno alcuna attenzione a questa voce fino a dopo che gli eventi si saranno verificati. Poi, vedranno la chiarezza di queste parole e le terranno a cuore.

In America ci sono sempre state sacche di immoralità. Tuttavia, la nazione si era mantenuta su un alto livello di bontà. La mia legge era rispettata e la vita era ordinata. Uno per uno, questi legami morali sono stati allentati, prima lentamente e, poi, in modo più rapido. In questo momento non vi è più alcun ritegno morale. Tutte le leggi sono state accantonate. L’immoralità regna sovrana. Ogni tipo di stile di vita è lodato. Tutto è stato fatto a pezzi.

Quindi, devo condurre l’America in ginocchio. Devo usare l’economia, perché l’America sente una sola melodia, il canto del denaro. Io fermerò la musica.

L’economia americana non è forte. Ci sono molte debolezze derivanti dal crollo del 2008. In molti modi, l’America non tiene il futuro della sua economia nelle proprie mani. È interdipendente e non è pronta per la prossima scossa. America, quando il tuo prossimo collasso economico avverrà, finalmente ascolterai questa piccola voce? La tua economia sarà in brandelli, perché la tua morale è in brandelli. Hai ricostruito le pareti, ma ti sei dimenticata le tue fondamenta, come se si potesse avere una forte economia e nessuna base morale. O bambino sciocco, rifiuti la sapienza del tuo eterno Padre e hai costruito un castello di sabbia.

Commento: Il crollo economico del 2008 non ha portato alcun pentimento. Il prossimo crollo sarà maggiore.


19 maggio 2014

Maria

Chi può raccontare i segreti del Re dei Re? Chi sa cosa si nasconde nel Sacro Cuore di Gesù? Per nove mesi, quel Cuore, già riempito della natura divina e già in possesso dell’amore infinito versato da suo Padre, ha battuto nel mio grembo. Questo è il mistero che sto delinenando. Gesù lasciò nel mio Cuore Immacolato l’amore infinito del Padre ed i più grandi doni dello Spirito Santo.

Sapeva che Satana avrebbe nuovamente condotto il mondo nei suoi momenti più bui, quando apparentemente anche il cielo non dava risposta. Poi, quando le tenebre di Satana avrebbero coperto il sole che sorgeva da Oriente, improvvisamente un altro sole sarebbe sorto in Occidente. Tutti i doni nascosti per secoli nel mio Cuore Immacolato, messi lì dall’ancora non nato Gesù, avrebbero potuto risplendere. Il mondo intero vedrà che il cielo non aveva abbandonato l’umanità e che il cielo aveva la sua risposta pronta quando si scateneranno le nuove tenebre causate dall’uomo.

Quando la Chiesa innalzerà il mio Cuore Immacolato? Quando sarà insegnato al fedele che io sono la Donna vestita di Sole? Parlo in queste piccole locuzioni, ma queste parole devono essere ingrandite. Messaggeri delle locuzioni, portate i miei insegnamenti in tutto il mondo e le tenebre non avranno il campo tutto per se stesse.

Commento: Dio ha regali sorprendenti per superare i nuovi mali.