quinta-feira, 4 de setembro de 2014

Dedicato a quanti leviter credunt aut iudicant sull'Islam


Riprendo un articolo di Piero Vassallo [qui] che certamente non ha perso di attualità.


RILEGGENDO SAN TOMMASO. LE DISTANZE ABISSALI
TRA LA FEDE CRISTIANA E L’ERRORE ISLAMICO

 I dubbi suscitati dall'augurio di lucrare benefici spirituali, rivolto da papa Francesco I agli islamici partecipanti al ramadan, dileguano non appena si rammenta che sotto l'etichetta (piccola etica) e la generica affabilità non agisce una teologia intesa a contraddire l'indeclinabile giudizio di San Tommaso intorno a Maometto e alla sua dottrina.
 Papa Francesco I sta tentando, non senza mettere a rischio l'immagine tradizionale del papato, di allontanare l'antipatia incombente sul clero verboso, gongolante e immodesto, che celebra se stesso e le macchinose novità introdotte dal suo avventizio e deprimente pensiero.
 Ora il nuovo, simpatico e insolito stile di Francesco I non può agire contro le verità stabilite dai sommi interpreti della Scrittura e della Tradizione. Tanto meno può alterare il giudizio cattolico sugli errori diffusi dagli avversari del Cristianesimo.